Chiariamo subito
Questa è la prima e ultima volta che troverete qui foto di gatti.
Chiariamo subito
Non cambio idea, i gatti mi stanno antipatici .
Chiariamo anche
Questa storia ha come protagonista un animale che risponde alla caratterista del gatto ma poteva essere una foca, uno scimpanzé o un pesce rosso.
Chiaro?
Bene.
L’ho notato quest’estate quando ho cominciato le mie camminate eterne e quotidiane. Cammino a lungo, 3h di percorso, sempre lo stesso, sono un’abitudinaria e quello che amo fare lo ripeto, con lo stesso entusiasmo.
Ho notato questa chiazza rossa arancio variegata panna, spiccava in mezzo al verde dell’erba.
Ridevo ogni volta che passavo, anche lui è abitudinario evidentemente, era sempre lì, anche se cambiavo orario.
Sempre lì, in quel pezzettino di verde. Lì, dorme, si fa vari bidè, guarda chi passa, se ne frega del mondo, in generale.
Poi, è cambiata stagione, ho cambiato abitudine, non vado più di mattina presto ma subito dopo pranzo.
E lui sempre lì, con quel pelo lungo variegato arancio panna e quel menefrego del mondo.
Io passavo e ridevo.
Poi ho anticipato ancora, mangio prestissimo e parto per non farmi cogliere dal buio, e lui è sempre lì, si è solo spostato sotto un olivo, sbuffa con quel pelo impertinente più alto del verde dell’erba.
Io passo e rido.
Intanto, mi sono accorta che mentre mi avvicino al posto dove credo di trovarlo, ci penso, comincio a guardare se c’è da lontano, mi diverto a scovare quello sbuffo peloso, e quando lo vedo, sono un poco contenta.
Accidenti, la questione diventa seria.
Quando c’è qualcosa che comincia a farti sussultare il cuore di contentezza, la questione va presa sul serio. Va considerata. Va vissuta a fondo, va presa come occasione preziosa, come dono.
[ che i doni migliori si nascondono nelle cose piccole e quotidiane, mica nella conquista del mondo]
Così un giorno, mi sono avvicinata.
Mi sembrava doveroso presentarsi.
Mi sono avvicinata e lì – sorpresa delle sorprese – subito si è alzato, interrompendo per me i suoi bidè e i suoi menefrego del mondo – mi è venuto incontro, mi ha detto cose nella sua lingua gatta, si è strusciato a me e si è buttato a terra ai miei piedi, spalancato, scosciato, aperto, a offrirmi tutto quel ben di gatto di pelo lunghissimo e morbido morbido morbidissimo, credo infatti sia fatto di cashmere.
Era impossibile non assecondarlo, ho affondato le mie mani in quella morbidezza assoluta, oddio che meraviglia.
Ho avuto prima un piccolo tuffo al cuore mentre si avvicinava, poi un grande tuffo al cuore quando – ruffiano dei ruffiani – mi si è buttato ai piedi spalancato. Mi ha sorpreso.
E si sa, l’amore arriva inaspettato e chi ti sorprende, ti innamora.
E così, eccoci qui.
Comincio a pensarlo quando parto da casa, mi avvicino al suo olivo e mi batte il cuore, lo vedo e ci veniamo incontro, emozionatissima io, lui mi parla nella lingua gatta e mi dice cose tipo:” ah eccoti, ti aspettavo” oppure “scusa non c’ero prima, ero in casa a mangiare con i miei”. Parla molto anche mentre si spalanca morbidissimo, si sposta e si butta di nuovo a terra più in là per spalancarsi ancora. Io pure parlo e mugolo e mi esce la voce scema degli innamorati, ridicolo ti fa diventare l’amore eh?
Così mi è tornata in mente quella storia trita e ritrita talmente ritrita che ti viene in odio, di quel maledetto piccolo principe e della volpe, accidenti, maledetto perché dice proprio il vero. Accade proprio così che ci si innamora. Senza volerlo, ci affezioniamo a qualcosa che ci fa sentire bene, che ci procura dei tuffi al cuore, inaspettati. Senza volerlo, lasciamo che qualcosa entri a far parte della nostra vita, anche una cosa piccola, sciocca, un’abitudine, un incontro, un gesto. Qualcosa per noi.
E niente importa che sia un gatto una foca un pesce rosso, una donna un uomo, un giovane un vecchio.
Che sia accaduto prima o che sia la prima volta. Conta solo quel tuffo al cuore, quella sorpresa.
Accade che penso a Cashmere anche durante il giorno (il mio compagno lo ha soprannominato così, dopo che ho confessato a lui le stesse cose che scrivo qui :”Allora, come stava Casmhere oggi?” – dice di non essere geloso, ma dice pure che bisogna vedere come ne scrivo perché da qui si capisce se ha preso un po’ di spazio che prima era riservato solo a lui).
Ci penso anche di giorno, mi guardo le 15000 foto che gli faccio e i video di ogni volta che arrivo, che lui si alza e mi viene incontro . Li guardo e rido.
E non vedo l’ora che sia ancora il momento di uscire di casa. Adesso il sorriso comincia già lì.
PS. Per le mie amiche gattolovers. No, non voglio un gatto adesso! La nostra relazione funziona proprio perché viviamo separati, io non lo devo accudire dargli da mangiare entra esci svegliati dove fa la cacca stira le camicie cosa si mangia oggi etc etc. Ci vediamo, ci scambiamo effusioni varie, facciamo le nostre cose e poi ci separiamo. Per il resto, i gatti continuano a non interessarmi e metterò sempre il pungitopo sperando che si pungano il sedere e smettano di pisciare nei miei fiori. In fondo, mi sono innamorata di Cashmere mica della categoria.
E poteva essere una lepre uno scimpanzé una donna un uomo un giovane un vecchio, che importa.
Importa solo quel tuffo al cuore. Solo per lui.
Gattendo con piacere ti ho letto. Ser micio mi ha intrigato, sarà perché un messer gatto, gravita da anni in casa nostra, sculacciando letti e divano a suo piacimento. Ma questa è un’altra storia… Grazie per aver con noi condiviso!☺️❤️
Puoi circondarti di tutto il pungitopo che vuoi, ma l’amore ti arriva lo stesso. Gli piaci, è così!
..Sì.. Verissimissimo. Bellissimo pensiero il tuo.
I gatti sanno tutto…
Da sempre.
Grande Silvia.
La tua scrittura è una carezza agitata.
Bella roba.
“Carezza agitata”, bellissimo.
Sono i gatti che ti scelgono, mai il contrario. Accarezzalo e coccolalo, sicuramente se lo merita !! Nanni
..Sì, vero. Che siano loro a sceglierti lo credo di tutti gli animali. Ciao!