fbpx

Quando ero piccola, fino a 14 anni, il Natale era l’attesa fremente della messa della mezzanotte, i canti in chiesa, la natività, la festa religiosa e tutto quello che ne consegue. Era bello.

Era qualcosa in cui credevo senza dubbi, senza domande,

ci credevo e basta.

Come si crede agli inizi dell’amore, si crede e basta.

Poi sono cresciuta.

In mezzo è passata la vita, i padri che tradiscono, gli amori che finiscono, gli amici che si perdono e quelli che restano e di entrambi, di resta e di chi no, ti chiedi il motivo e non lo trovi.

In mezzo: le fedi che crollano, i dubbi che dilaniano, le ferite, i giorni fatti di fatica, di pane che guadagnarselo è durissima e allora come si fa, giorni in cui niente è vero se non si può toccare, notti di anima che grida e di giustizia che, almeno in terra, è difficile da trovare.

Tutt’ora mi chiedo in cosa credo.

Credere è affidarsi, fidarsi, lasciar andare,

in virtù di qualcosa di più grande.

In cosa credere, dunque?

Provo a rispondere, ora, senza troppo pensare.

In tutto quello che costruiscono le mie mani. In tutte le strade che mi indicano le mie budella.

Negli affetti che restano e si rinnovano. Nelle crisi che si superano. Nell’infinita risorsa che abbiamo di ricominciare. Nella natura che ci insegna come fare. Nei cambiamenti, che non sono facili ma sono gratis. In chi ti stupisce, perché se qualcuno ti stupisce vuol dire che ti mostra una fessura nelle cose del mondo da dove tu puoi cominciare a guardare, daccapo e diversamente. E’ una grande dono, è il più grande dono che si possa fare a qualcuno a cui si tiene.

Alle cose che si imparano e che si sbagliano nello stesso modo e poi si prova a rimpararle lo stesso e si sbaglia ancora e così via e intanto questa è la vita.

Che per me continua ad essere più forte, di tutto.

Anche delle persone che rinunciano o che ci vengono strappate,

e ci lasciano qui a chiederci perché.

Perché perché perché. Accidenti, perché.

Eppure non credo nelle risposte, ma in questo eterno cercare che, più di tutto, dà senso alla vita.

E non mi stanca mai. Mai.

Ecco, cosa è il Natale per me, adesso.

Buone Feste, qualunque cosa siano per voi, ma un significato, ognuno il suo, diamoglielo.

Mi sembra una buona occasione. E sta tutta su di noi. Come forse tante cose della vita.

Auguri a tutti.

Vuoi ricevere in anteprima le mie storie?

Iscriviti qui con la tua mail!

Grazie mille per esserti iscritto! Adesso riceverai le mie storie in anteprima!