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“Un turbine di emozioni che fa bene all’anima.

Si esce dalla sala con qualche certezza in meno e qualche domanda in più”

 

 

 

“Ogni storia un’emozione incredibile “

“Silvia tira fuori l’essenza e la trasmette”

“Inchiodata alla seggiola anche stavolta, lacrime e groppo in gola, ma mi è arrivato dentro anche tanto amore”

«Un’ora e mezzo volata via ma che resterà impressa nel cuore »

«Silvia coi suoi spettacoli emoziona e fa pensare»

«E’ stato doloroso, struggente, commovente e soprattutto vero e mai banale »

«Silvia è una fantastica portentosa esploratrice di emozioni – con la capacità di scorticare gli organi!»

« E anche stavolta: un giro di schiaffi con lacrime incluse»

«Ogni volta che vado a teatro per vedere Silvia, al suo posto trovo mille persone diverse. »

Mettermi a disposizione di quelle storie ascoltate, di quella confidenza che mi è stata donata da persone che mi hanno aperto la porta della loro vita, raccogliere le loro testimonianze, è stato per me un grande privilegio. Ringrazio fortemente tutte le persone con cui ho parlato.

 

Lo spettacolo è un’intrusione in un mondo di relazioni d’amore.

E quando si ha a che fare con le cose dell’amore è un po’ come camminare a piedi nudi su un pavimento dove si è appena rotto un bicchiere. Ci vuole attenzione. E non bisogna aver paura di farsi male. Se hai paura tremi scivoli e cadi.

Invece questo mestiere di raccontare storie mi ha insegnato che se c’è qualcosa di cui si ha paura, è proprio di quello che bisogna scrivere. Se hai paura scrivi, salta, vola.

E raccontare storie mi ha sempre aiutato ad affrontare le paure.

La sofferenza dei bambini è la cosa che più mi fa paura in assoluto, non mi sarei mai sentita pronta a guardarla. E siccome le storie mi vengono a cercare, mi scovano e mi afferrano prepotenti senza lasciarmi scampo, eccomi qua, si vede che questo era il tempo.

 

Troppo spesso si usa l’espressione “amore incondizionato”.

Ad un certo punto della ricerca ho pensato che l’unico vero amore incondizionato fosse quello dei figli verso i genitori naturali.

Ma poi ho di nuovo cambiato idea, perché anche in questo caso è vero solo in parte. Quando cresciamo, anche noi figli, siamo in grado di riconoscere dove non sia più il caso di mettere e cercare amore. Arriva un punto della vita in cui si può accettare che persino l’amore dei genitori è una cosa che si sceglie, si costruisce, che si può perdere, che a volte si ritrova, a volte no.

E arriva un punto nella vita in cui si impara a guardare, a riconoscere e a seguire solo chi ci ama, chiunque esso sia.

Questo spettacolo è una martellata contro il muro delle definizioni, degli stereotipi, delle consuetudini, dei ruoli non scelti ma assunti per casi della vita.

E crollato quel muro, si spalancano mille possibilità di amare e di amore. 

LA MIGLIORE VERSIONE DI ME

di e con Silvia Frasson

in collaborazione con Dalla Parte dei Bambini ODV- Associazione per la promozione dell’affidamento e dell’adozione
abito di scena Dina Verdi || disegno luci Carolina Agostini || grafica locandina Gea Testi || foto di scena Federica Gambacciani ||video Francesco Ritondale
Foto di Federica Gambacciani