Da quando sono disgraziatamente felice scrivo meno. Me ne dispiace.
Si dovrebbe invece parlare di più della felicità, più di tutti i momenti in cui siamo arrabbiati o delusi .
E invece.
Forse perché si ha paura che se si nomina troppo la felicità si rompe.
Ma credo che dovremmo avere il coraggio di rischiare
se anche si rompesse dopo, prima l’abbiamo avuta e gridata.
E allora oggi vi racconto un po’ della mia disgraziata felicità.
Ne ho riconosciuto bene l’accadimento, che non è dipeso da nulla di esterno, tutt’altro.
E’ stato una specie di clic accaduto dentro le budella e la mattina dopo i miei occhi vedevano diverso.
Nel momento in cui ho cominciato a vedere diverso, tutto è andato a scivolare verso il nuovo, il bello, l’inatteso. I nodi si sono sciolti, i desideri si sono avverati, la mia vita è cambiata ad una velocità sorprendente.
Mi interrogavo su quanto sarebbe durato. E sono ancora qui, disgraziatamente felice.
La felicità si è distesa sulla mia pancia.
Se dovessi dire cosa c’è dentro quel misterioso clic, direi che c’è la risposta ad un paio di domande:
“chi sono” e “cosa voglio davvero” .
Davvero. Senza pensare a quello che gli altri si aspettano da me, a quello che bisognerebbe fare o dire, alle mode che bisogna seguire, alle cose che bisogna rincorrere. Chi sono, io. Cosa voglio davvero, io.
Scoprirlo e seguirlo senza vergogna.
Mica facile, certo. Ma è bell’esercizio per l’anima.
Allora oggi che penso a noi esseri umani
che viviamo, che sbagliamo e ricominciamo, che proviamo e riproviamo, che forse cerchiamo la felicità che dovrebbe essere movimento naturale e istintivo. Ecco, oggi vorrei fare a tutti un augurio.
Se c’è qualcosa che bisogna cercare non è un oggetto, un amore, la realizzazione di progetto. No.
Bisogna cercare chi siamo e cosa vogliamo. Prendercene carico, esserne fieri
poi tutto il resto arriva da sé. Cose, amori e progetti. Ve lo giuro.
Siate felici, è possibile che duri.
Grazie Silvia!!! Dev’essere stata quella la ‘cosa’ che ho sentito scendere dalle spalle e distendersi anche sulla mia pancia quando ti ho incrociato su fb e senza conoscerti mi sei piaciuta immediatamente! Subito ho deciso di catapultarmi nel tuo corso senza saperne assolutamente niente…!!!!…ma in mezzo all’affiatamento che sai creare anche un topo come me può permettersi di intrufolarsi e sgranocchiare prelibatezze a sbafo…sono anch’io in questa ricerca, finalmente l’ho accolta senza raccontarmi più balle, e questo basta a riempirmi traboccante! È faticosa, non si bara qui!…ma concordo con quello che dici, arriva tutto, accade tutto! Un abbraccio di gratitudine, a presto!
Grazie Claudia, grazie mille. Grazie di esserti catapultata. Hai fatto un bel salto nel vuoto, e se questo ti ripaga così tanto,l’unica che devi ringraziare sei tu!
Sono onorata di aver guidato la tua prima volta in teatro!Viva!