E quindi abbiamo le prove.
C’è stato un tempo in cui avevo 4 anni e all’asilo dalle suore era il giorno del ritratto fotografico.
Io non ne avevo voglia, ma dovevamo farlo tutti . E si capisce già in tenerissima età che fare le cose controvoglia non risulta una possibilità per me.
Poi c’è stato un tempo in cui avevo 14 anni e feci il primo campeggio in montagna con il gruppo della Chiesa. Guardavo lontano, ero silenziosa e timida e per mascherare l’imbarazzo sorridevo sempre. Vinsi il “premio dolcezza”.
Pensa te, dolcezza Frasson.
Dopo c’è stata la vita in mezzo e – che volete che vi dica – vincerei altri premi adesso, concordo con voi.
Poi ci sono stati anni di frangia variegata e laccata, anni in cui la peggiore disgrazia che potesse succedere era una giornata di vento, che la frangia mi si alzava tutta d’un pezzo ed io arrossivo e volevo solo scappare via. E intanto vai col buco dell’ozono, è colpa mia, scusate.
C’è stato un tempo in cui fumavo. Ho cominciato per amore, fumando ogni sera una sigaretta nel buio della notte, alla stessa ora, mentre lontano km da me il mio amico speciale faceva altrettanto. Ho fumato per anni. Accidenti se mi piaceva. Ho fumato finché mi dava piacere. Poi un giorno, senza preavviso, come succedono tutti i cambiamenti importanti, ho smesso. Senza fatica, senza forzature, senza stratagemmi.
Semplicemente, non mi piaceva più.
E non faccio cose che non mi piacciono, lo abbiamo scoperto dalle suore, giusto?
Quel cellulare nella foto è stato uno dei primi avuti, avevo i capelli lunghi, studiavo alla Paolo Grassi, sapevo che avrei fatto l’attrice. Ignoravo però le strade che si sarebbero aperte. Ma del resto, non si sa mai cosa ti si spalanca davanti, mai.
E per questa possibilità di sorprenderci con cui agisce la vita, gli sono grata infinitamente.
Poi, i due santini che hanno accompagnato i miei anni di formazione. Il Blasco assoluto e il visionario Jim, che quando partivano le note di Roadhouse Blues mi capriolavo in pista , scomposta e felice. Di che non si sa, visto che erano gli anni dell’adolescenza e c’erano solo amori non corrisposti e le prime sbornie di vodka ai compleanni, quando rientravo a casa vomitavo in bagno e mia madre già vedeva il mio futuro dissestato tra alcool e droghe varie.
Macché, la cosa più trasgressiva che ho fatto è stata scavalcare il cancello del cimitero di notte. Ero così eccitata manco avessi rapinato una banca.
La menzogna più grande detta? “Silvia, mica ti avranno accompagnato a casa in motorino?”
“No mamma figurati. Il Marty con la macchina.”
Macché, a turno i miei amici anarchici (che come unica azione rivoltosa scavalcavano i cancelli del cimitero) mi portavano a casa in motorino: lasciami qui sennò mia mamma sente il rumore della marmitta truccata. Ok, ciao, ciao. SID VIVE [Sid Vicious, dei Sex Pistols]
Insomma, in questi giorni qui a casa-madre è scomparsa camera mia. Ringrazio Dio che causa impegni di lavoro non sono potuta essere qui quando i peluches venivano messi negli scatoloni, le barbie piegate nel baule, i posters staccati.
In un angolo di quello che adesso è lo studio c’erano però tutte le foto e le lettere (quintali, roba che ho già un romanzo epistolare pronto all’occasione), sono arrivata e mi ci sono tuffata di testa , anzi, di pancia.
Ah, che amarcord!
La cosa più bella però resta una cartolina, dal mio amico anarchico preferito. Dice:
CIAO. SONO AL CAMPEGGIO CON CHICO E IL PATATA. TUTTO BENE. TI CHIAMO QUANDO TORNO.
SID VIVE.
E al posto del francobollo c’è la A cerchiata di ANARCHIA. Mia madre pagava la tassa del francobollo mancato.
“Ti hanno visto con quei ragazzi dai capelli lunghi, sono loro che ti accompagnano a casa in motorino la sera vero?”
“No mamma, figurati. E’ il Marty con a macchina.” E giù sigarette nella notte.
CIAO tempo che passi.
E ciao pure al Patata.
Comunque il romanzo devi scriverlo.
Sarà appassionante.
Sì infatti, credo che un giorno lo farò!
Silvia…. È la mia vita… grazie come sempre mi hai aperto un mondo che credevo di aver sognato…
..Mascina… Che bei mondi…
Un pezzo di Vita raccontato come solo tu sai fare, e che ci insegni a fare…diventa Racconto con la A maiuscola
sono grato a te e al Patata anche se non lo conosco…
ahaha … SID VIVE. ( GRAZIE )
Sottoscrivo l’idea del romanzo…è così piacevole leggerti!! Ma non ci mettere troppo perchè io sono già vecchietta!
Grazie Silvia!
ahaha OCCHEI!